TENENTE COLOMBO - SPESA ALLA COOP
16 May 2020
di Giovanni Schiavo
Colombo (Columbo) è una serie televisiva statunitense di genere poliziesco interpretata da Peter Falk. Il primo episodio fu trasmesso negli USA il 20 febbraio 1968 .
Sugli schermi italiani Colombo fa la sua prima apparizione il 16 novembre 1974 su Telecapodistria. Tre anni dopo, a partire dal 6 luglio 1977, la serie debutta anche su Rai 2. La voce italiana del tenente è quella di Giampiero Albertini e da allora il gradimento del pubblico non si è interrotto, così come le repliche.
Il protagonista della serie è il tenente Colombo, interpretato dall’attore Peter Falk. Oltre all’alta qualità, fondamentale per il successo della serie è stata proprio la figura del protagonista: un ispettore di origine italiana molto abile, ma (apparentemente) altrettanto distratto che prende appunti su uno stropicciato taccuino e che veste in modo molto trasandato, indossando un vecchio impermeabile da cui non si separa mai.
Gran merito della fama del personaggio è dovuta all’interpretazione di Peter Falk, ma la scelta del protagonista da parte degli autori fu non poco travagliata. Anche se all’epoca il nome dell’ispettore non era ancora Colombo ma Fisher, la prima puntata fu infatti interpretata da Bert Freed poi sostituito da Thomas Mitchell. L’interesse mostrato dalla Universal portò i due ideatori della serie, Richard Levinson e William Link, a cercare un nuovo interprete e la scelta cadde dapprima su Lee J. Cobb e Bing Crosby, ma entrambi rinunciarono per precedenti impegni. Solo allora fu chiamato Peter Falk.
Suo fedele compagno è un cane di razza Basset-Hound che non ha nome perché il tenente non ne ha trovato uno che gli piacesse e che quindi chiama semplicemente “Cane”. Colombo guida una Peugeot 403 del 1959, targata “044 APD“. Grazie alla sua lunga esperienza nella omicidi, Colombo ha sviluppato una notevole capacità intuitiva, grazie al quale riesce a individuare quasi subito l’omicida.
Ciascun episodio ha una struttura fissa: all’inizio assistiamo all’omicidio, elaborato per simularne la casualità o camuffato in modo tale da costituirsi un alibi o gettare la colpa su un innocente. Lo spettatore è quindi a conoscenza dell’identità dell’assassino e della modalità in cui l’omicidio è stato effettivamente commesso.
L’interesse non risiede quindi nella scoperta del colpevole, ma piuttosto nel gioco condotto da Colombo nei confronti dell’assassino – sempre ricco o famoso oppure in una posizione di potere – che, a causa dell’aspetto dimesso con cui si presenta e dell’apparente svagatezza, è indotto a sottovalutare il suo antagonista, assumendo inizialmente un atteggiamento di condiscendenza. Colombo, grazie alla sua lunga esperienza nella omicidi, intuisce quasi subito il potenziale omicida, sa che buona parte degli omicidi avvengono nella cerchia di famigliari e conoscenti (nella fiction come nella realtà). Inizialmente Colombo vuole solo togliersi qualche dubbio, talvolta il caso è già chiuso (nei casi per esempio di finto suicidio), solo che qualche particolare non torna. Sembra che Colombo non si debba far più vivo e l’assassino tira un sospiro di sollievo; ma dopo che Colombo diventa ossessivo, allora l’omicida si rende conto di essere sospettato. Per inchiodare l’assassino Colombo deve ricorrere spesso a dei bluff, facendosi talvolta aiutare da conoscenti della vittima o dell’assassino.
Ogni episodio termina con una scena finale fra il tenente e l’omicida, inchiodato da un particolare schiacciante quanto apparentemente insignificante, oppure spinto a tradirsi con un tranello.
Questa é la regola ma in alcuni episodi la trama viene modificata
Vediamo quali sono:
• in Doppio shock, Martin Landau interpreta due gemelli identici e lo stesso Colombo, nell’accusarli entrambi, non è in grado di stabilire chi ha materialmente commesso il delitto con la complicità dell’altro;
• Un amico da salvare ha una trama più complessa, con un omicidio iniziale che fornisce il pretesto per quello su cui è chiamato ad indagare Colombo, le cui indagini sono rese più complicate dal fatto che l’omicida è un suo diretto superiore;
• L’ultima diva si conclude con la confessione di un innocente, che si accusa del delitto per salvare la donna amata la quale, a causa di un tumore al cervello non ricorda più di aver ucciso il marito. Colombo scopre la verità, ma rinuncia ad arrestare la donna, cui restano pochi mesi di vita;
• ne L’Ultimo Saluto al Commodoro, Robert Vaughn, presunto omicida del delitto iniziale, viene inaspettatamente ucciso nel corso della vicenda. Lo spettatore viene portato a conoscenza dell’identità del vero omicida solo nella scena finale, durante un confronto fra i vari indiziati.
• in Indagine ad incastro Colombo conduce una specie di caccia al tesoro. Questa ricerca consiste nel trovare i pezzi di una foto, come le tessere di un puzzle, la quale indica l’ubicazione esatta di quattro milioni di dollari trafugati da una banca. Gli omicidi e le aggressioni son più d’una e alla fine si scopre chi ha ucciso le persone coinvolte.
Il personaggio divenne molto famoso in Italia che nel 1985 i supermercati COOP lo utilizzano per una campagna pubblicitaria
Prima di tutto il luogo del delitto: parliamo della COOP di Soresina, tuttora esistente e funzionante. Poi l’arma del delitto ovvero la voce del doppiatore più famosa, quella di Giampiero Albertini, che ha doppiato Colombo in quasi tutti gli episodi della serie (tranne i più recenti). Infine, il movente: promuovere la COOP, in termini di assortimento e qualità dei prodotti.
Ognuno degli spot che compaiono in questo filmato è stato girato senza far uso dell’impermeabile. Questo perché, insieme al sigaro, era un vero e proprio marchio di fabbrica del prodotto “Colombo” e quindi non era copiabile per questioni di copyright.
Per il resto, però, è del tutto identico a Colombo. Persino nei riferimenti alla moglie e “cane” che, fuggito, va a infilarsi proprio sotto il camion dei prodotti COOP.
L’attore Peter Falk è scomparso nel 2011 a 83 anni era malato di Alzheimer da alcuni anni
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News » CINEMATOGRAFANDO | Saturday 16 May 2020
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