CANI E GATTI - STRAGE DI CAPODANNO

02 January 2022

di Vittorio Esperia

È come se vi­ves­se­ro l’e­spe­rien­za di tro­var­si sot­to un bom­bar­da­men­to in tem­po di guer­ra. E ogni anno sono mol­te le vit­ti­me tra gli ani­ma­li per que­sta sem­pre più scioc­ca for­ma di di­ver­ti­men­to uma­no. Ed è pro­prio ciò che è ca­pi­ta­to que­st’an­no  per al­me­no 400 tra cani e gat­ti let­te­ral­men­te mor­ti di pau­ra. E in cen­ti­na­ia sono fug­gi­ti per lo spa­ven­to. Tut­ta­via mol­ti anima­li era­no al ri­pa­ro nel­le abi­ta­zio­ni o nel­le stal­le. È que­sto il tra­gi­co bi­lan­cio del­la not­te di ca­po­dan­no per l’As­so­cia­zio­ne Ita­lia­na Di­fe­sa Ani­ma­li e Am­bien­te. Ma quel­lo for­ni­to dal­l’or­ga­niz­za­zio­ne ri­schia di es­se­re sol­tan­to un bi­lan­cio par­zia­le del­la not­te di San Sil­ve­stro ap­pe­na tra­scor­sa. Cen­ti­na­ia, inol­tre, po­treb­be­ro es­se­re gli ani­ma­li scap­pa­ti dal­le pro­prie abi­ta­zio­ni pro­prio per­ché spa­ven­ta­ti dal fra­go­re di bot­ti e gio­chi pi­ro­tec­ni­ci. Il pic­co di ani­ma­li col­pi­ti a mor­te da bom­be e pe­tar­di si è re­gi­stra­to in Ca­la­bria e Si­ci­lia. A se­gui­re, come si leg­ge sul Mes­sag­ge­ro, ci sono Lom­bar­dia e Cam­pa­nia. An­che in quel caso, non si con­ta­no gli ani­ma­li che si sono al­lon­ta­nati per pau­ra dei boa­ti, sen­za più tor­na­re dai loro pa­dro­ni. Lo scor­so anno cen­ti­na­ia di uc­cel­li fu­ro­no ri­tro­va­ti mor­ti lun­go via Ca­vour a Roma. Si pen­sa che pos­sa es­se­re sta­to pro­prio il fra­go­re del­le esplo­sio­ni a sca­te­na­re il pa­ni­co fra i vo­la­ti­li che nel ten­ta­ti­vo di­sor­di­na­to di fug­gi­re avreb­be­ro ur­ta­to con­tro pali del­la luce, abi­ta­zio­ni e ne­go­zi. “Sfor­tu­na­ta­men­te, pos­sia­mo solo pian­ge­re con il cuo­re spez­za­to per­ché non pos­sia­mo fare nul­la” ha com­men­ta­to Gio­van­ni D’A­ga­ta, pre­si­den­te del­lo “Spor­tel­lo dei Di­rit­ti”. E a ren­de­re an­co­ra più stra­zian­te que­ste sto­rie sono le im­ma­gi­ni che ve­do­no sui so­cial con a fian­co gli ani­ma­li la fa­mi­glia uma­na, qua­si nel di­spe­ra­to ten­ta­ti­vo di pro­teg­ger­li. Con la con­di­vi­sio­ne dei post, è l’oc­ca­sio­ne per pun­ta­re il dito ver­so chi an­co­ra non ha ca­pi­to quan­to gli anima­li sof­fra­no que­sta tra­di­zio­ne uma­na. Le “fa­mi­glie” sono an­go­scia­te e im­po­ten­ti da­van­ti a una si­mi­le in­giu­sti­zia. Que­ste fa­mi­glie han­no per­so un com­po­nen­te, un pre­zio­so com­po­nen­te. Il loro ani­ma­le, il loro ami­co… Co­s’al­tro hai bi­so­gno che ac­ca­da per ca­pi­re che è sba­glia­to? Non ci stan­che­re­mo di ri­pe­ter­lo: “no ai fuo­chi d’ar­ti­fi­cio”.

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