LE PAROLE DEL PAPA E SCOPPIA IL CASO

10 March 2024

di Paola Bonacina

"È un'interpretazione. Ma credo che sia più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l'aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore". Queste sono le parole che Il Vaticano ha rilasciato una spiegazione sulla controversa intervista di Papa Francesco, rilasciata all'emittente svizzera Rsi e pubblicata sabato, in cui ha commentato gli sviluppi sulla guerra in Ucraina. Secondo molti media, compresi quelli russi e ucraini, il Papa avrebbe suggerito a Kiev di "issare bandiera bianca" e di "avere coraggio per i negoziati" per evitare altre morti. È stato percepito come un invito alla resa. Non sono mancate le reazioni delle varie fazioni e soprattutto degli ucraini che si sono sentiti indignati e offesi: “La nostra bandiera è gialla e blu.

Questa è la bandiera con la quale viviamo, moriamo e vinciamo. Non alzeremo mai altre bandiere. Nessuno chiese di negoziare con Hitler”. Le parole del Papa “sono sconvolgenti”. E ancora: “non abbiamo possibilità di arrenderci” risposta, chiarissima, del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. «Le parole di papa Bergoglio sul coraggio della (di alzare) bandiera bianca», sul «negoziare quando vedi che sei sconfitto sono sconvolgenti, imbarazzanti e profondamente offensive nei confronti di un popolo che da oltre due anni cerca di sopravvivere alla terribile e criminale aggressione russa», ha dichiarato Horodetskyy presidente dell'Associazione cristiana degli ucraini in Italia «Ci aspettiamo dal Papa una forte condanna dei peccati russi di aggressione, di assassinio di massa, di violenza e distruzione. Ci aspettiamo dal papa un appello a Putin di fermare l'aggressione e andarsene dall'Ucraina. Ci aspettiamo dal papa di essere un promotore di una pace giusta e non certo un alleato morale dell'aggressore». Alle autorità ucraina ha fatto eco il ministro degli Esteri francese Stéphane Séjourné "Come si fa a pensare che di fronte a una potenza espansionista, a un paese imperialista, ci si possa permettere di fare un passo di lato? Significherebbe dargli la possibilità di approfittarne per andare avanti. Noi dobbiamo parlare lo stesso linguaggio della Russia, quello dei rapporti di forza. Siamo molto ingenui a pensare che dovremmo fissare noi i nostri limiti, mentre è la Russia a violare il diritto internazionale". Molto diversa è l'interpretazione di Mosca dalla portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova che sostiene che Il Pontefice, secondo Zakharova e non a Kievche usa l'Ucraina come "uno strumento" per le sue "ambizioni". "Nella mente dell'Occidente c'era una sola soluzione, la guerra" ha aggiunto "l'Ucraina è stata sacrificata come uno strumento.Sfortunatamente hanno sacrificato il popolo ucraino, lo Stato ucraino e la pace del mondo solo per le loro ambizioni. Ecco perché oggi il Papa chiede a loro: 'mettete da parte le vostre ambizioni e ammettete che vi siete sbagliati'".

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