Inequalities, riflettere sulle disuguaglianze attraverso l'arte
11 November 2025
Si è conclusa pochi giorni fa Inequalities, la 24ª Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, che dal 13 maggio al 9 novembre 2025 ha trasformato il palazzo di viale Alemagna in un grande spazio di riflessione sul tema delle disuguaglianze.
Dal 1923, ogni tre anni la Triennale di Milano ospita le Esposizioni Internazionali, invitando designer, architetti e artisti da tutto il mondo a riflettere attraverso l’arte su temi chiave della società contemporanea. Il titolo scelto per l’edizione di quest’anno, Inequalities, ha posto al centro della scena una delle questioni più urgenti del nostro tempo: la crescente distanza tra individui, comunità e nazioni.
La 24ª edizione ha riunito 28 curatrici e curatori, protagonisti di mostre e progetti speciali che hanno coinvolto 341 autori e autrici provenienti da 73 paesi. Un mosaico di voci, sguardi e linguaggi diversi, tutti uniti dall’intento di raccontare forme, cause e conseguenze delle disuguaglianze nel mondo di oggi.
Un percorso tra geopolitica e biopolitica delle disuguaglianze
Per affrontare un argomento tanto complesso, la Triennale ha scelto di muoversi lungo due direttrici principali: la geopolitica e la biopolitica delle disuguaglianze. Il piano terra ha ospitato mostre e installazioni dedicate a ricchezza, povertà e al modo in cui queste condizioni si riflettono nelle città e nella vita urbana, mentre il primo piano ha indagato le disuguaglianze sociali e di genere, esplorando le abitudini, gli stili di vita e le relazioni che da esse derivano.
Stefano Boeri, commissario generale della 24ª Esposizione Internazionale ha affermato: «Nasciamo diseguali. Tutti noi. Tra di noi. Non solo per i geni che ereditiamo, ma per la famiglia, il luogo, la parte del mondo in cui veniamo alla luce. (...) Dentro le sale di Triennale Milano, per sei mesi parleremo di disuguaglianze. Parleremo dei ghetti e delle guerre, massima espressione di diseguaglianze così rigide, così profondamente ingiuste, da trasformarsi in crudeli dispositivi di morte. Ma nella 24ª Esposizione Internazionale c'è posto anche per le buone idee, le politiche attente, i progetti migliori che sanno, a volte, trasformare le diseguaglianze in fertili differenze, in qualità condivise che permettono a individui, pur differenti, di scambiarsi valori, arricchendosi reciprocamente».
Le mostre e i percorsi tematici
Il percorso espositivo si apre con Cities, una sezione che mette in evidenza il ruolo della città come luogo dove le disuguaglianze crescono più rapidamente e in modo sempre più visibile. Accanto a questa consapevolezza, vengono presentate proposte e progetti per ripensare al rapporto tra architettura, abitanti e opportunità, in una prospettiva di rinnovato equilibrio urbano. Seguono Ambiente, mobilità e cittadinanze, che affronta le disuguaglianze da una prospettiva territoriale, e Atlante del mondo che cambia, una mappatura globale di conflitti e migrazioni che restituisce un’immagine potente delle fratture – ma anche delle alleanze – geopolitiche contemporanee.
La mostra Verso un futuro più equo, a cura della Norman Foster Foundation (NFF), propone soluzioni progettuali e iniziative educative, capaci di coniugare design e giustizia sociale. Radio Ballads, invece, ideata dalle Serpentine Galleries di Londra, si interroga su come si possa comprendere, ascoltare e guarire attraverso la narrazione condivisa. Milano, paradossi e opportunità esplora la – più piccola – realtà locale della città di Milano, analizzando come i divari economici e sociali si sono accentuati, restituendo una struttura urbana sempre più frammentata.
Tuttavia questi sono solo alcuni dei quindici percorsi tematici che la Triennale ha deciso di proporre al pubblico, ognuno capace di offrire uno sguardo differente su un tema che attraversa gli aspetti più importanti della vita contemporanea.
Un lascito che invita al cambiamento
Con la chiusura di Inequalities, la Triennale di Milano non archivia semplicemente un evento culturale, ma lascia in eredità un invito: quello di guardare con occhi nuovi le differenze che ci separano, perché comprendere le disuguaglianze non significa solo immaginare un mondo più equo, ma avere il coraggio di costruirlo davvero.
di Alessia Folli
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News » ESPOSIZIONI E MOSTRE | Tuesday 11 November 2025
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