DELIZIE BOLOGNESI, NUTRIRE SPIRITO E GUSTO CON IL GELATO

25 April 2017

di Roberto Dall'Acqua

"Ci sono poche parole per descrivere la bontà dei gelati e del cioccolato di questo posto, e tutte non bastano a descrivere adeguatamente quello che troverete qui. Gusti unici e super fantasiosi. Da provare assolutamente"

"ottimi gusti originali...ricotta reale sembra di mangiare un cannolo....ottimo non c'è nient'altro da dire"

- Quanto ti arricchisce – professionalmente, ma anche umanamente – questa attività?

«Lavorare a contatto con il pubblico è faticoso, inutile nasconderlo, ma anche straordinariamente appagante. Nel mio caso, poi, il “pubblico” è spesso composto da giovani e giovanissimi: il sorriso di un bambino arricchisce molto di più del prezzo riportato sullo scontrino…».

- Che rapporto hai con il cibo e che emozioni ti dà?

«Il cibo è vita, quindi la domanda potrebbe essere “Che emozioni ti dà la vita?”. Il rapporto con il cibo è il riassunto di tutto quello che viviamo ogni giorno: gioia, magari dolore, esaltazione oppure delusione, simpatia, antipatia, forse addirittura amore e odio. Già nell’Ottocento il filosofo tedesco Feuerbach ha lanciato la teoria che noi siamo quello che mangiamo, quindi…».

- “Prima che con la bocca si mangia con gli occhi” dice più di un cuoco. Tu cosa ne pensi?

«Che l’intimità fra un uomo e una donna si instaura ben prima di andare a letto insieme. È un mix di sguardi, di parole, di silenzi, di odori, di sapori. Insomma, sono d’accordo: l’occhio vuole giustamente la sua parte pure in fatto di cibo. Per questo, nel nostro piccolo, facciamo in modo che anche un cono gelato non sia un semplice cono gelato, ma cerchiamo di arricchirlo in qualche modo…».

- Quanto è complicato e faticoso lavorare in questo settore oggi nel terzo millennio e nella società dei social media?

«La regola, oggi come ieri, è la stessa: lavorare seriamente, dare sempre il massimo. Vero, i canali social funzionano da amplificatori, ma se tu hai fatto il tuo dovere non devi temere niente. Semmai si spargerà la voce che nella tua bottega la cortesia va di pari passo con la qualità dei prodotti. E se è vero, com’è vero, che la pubblicità è l’anima del commercio, è altrettanto vero che il cosiddetto “passa parola” vale più di una campagna pubblicitaria su un quotidiano…».

- www.ilgiornaledelricordo.it si occupa di memorie, di storia. Qual è un tuo bel ricordo (anche non professionale)?

«Avendo superato… l’adolescenza da qualche tempo, il bagaglio dei ricordi è piuttosto ricco. Parlando di gelato, rammento l’ebbrezza che provavo quando d’estate, al mare, i miei genitori mi portavano al Nuovo Fiore a prendere un cono. Ero un bambino, e quel gelato mi sembrava il migliore del mondo. Oggi, assaggio il mio e rivivo le stesse sensazioni…».

- Ha senso per te il ricordo storico? Ricordare alle nuove generazioni avvenimenti, episodi e persone che – magari vissute in tempi lontani – hanno rappresentato una traccia per il futuro?

«Il passato è fondamentale per capire chi siamo e immaginare chi vogliamo diventare. Senza passato, non esiste il presente. E il discorso vale in tutti gli ambiti, naturalmente».

- Progetti, appunto, per il futuro di Delizie Bolognesi?

«Il progetto è ambizioso: migliorare costantemente una qualità che – stando al parere dei nostri clienti – è già piuttosto alta. Ma d’altronde, se non fosse così non avremmo ragione d’essere…».

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