IL FANTASY "IPNOTICO" DI ALESSANDRA CINARDI
27 November 2016
di Roberto Dall'Acqua
Alessandra Cinardi, nasce psicologa, ma essenzialmente è specialmente scrittrice. Attraverso i suoi romanzi veicola sogni, speranze, ricordi.
<<”Vita e il Libro dei Morti”, edito da Curcio Editore, mi ha aperto - rivela Cinardi - da sette mesi lo scenario su un nuovo mondo; prima ero pscicologa e ipnologa>>.
Perché scrivi?
<<Scrivo perché quando scrivo mi sento libera, adoro farlo, mi piace tantissimo, cado in una sorta di trance ipnotica, adoro farlo e continuo a farlo. Il mio fine è anche quello di dare emozioni agli altri e di trasmettere alcune conoscenze psicologiche che sono ignote ai più: ipnosi e riconoscimento delle quattro paure dell'uomo, pratica che uso nelle sedute cliniche>>.
La scrittrice romana dà lettura di simboli per accedere all'inconscio, utilizzando il genere fantasy, per fare scoprire - o meglio riscoprire - parti della mente che spesso donne e uomini non conoscono o nascondono: <<Nel libro questi elementi - argomenta l'autrice - sono presenti in chiave fantasy: serve a conoscere meglio se stessi sensibilizzare il nostro inconscio e fare conoscenza anche con gli altri, perché è fondamentale per interagire con chi abbiamo intorno conoscere meglio noi stessi ma anche gli altri>>.
Alessandra Cinardi è questa la tua prima opera?
<<Questo libro è il primo di una tetralogia che secondo il piano editoriale sono quattro libri appunto. Il secondo scritto è già ultimato ma la Curcio aspetta almeno un anno prima di dare alle stampe il secondo volume. Primo mio fantasy che ha già ricevuto 10 premi perché, oltre che ai lettori, è molto apprezzato anche dagli addetti ai lavori>>.
“Vita e il Libro dei Morti” veicola valori e contenuti attraverso questo genere, ritenuto troppo spesso secondario: <<Basta pensare a Tolkien, “Al Signore degli Anelli”, che rimane uno dei più grandi capolavori della letteratura in generale, per abbattere il pregiudizio nei confronti del fantasy, grazie pure a “Harry Potter”. Miti e fantasy riescono a trasmettere ideali e valori trasversali a molteplici culture per età, razze, periodi storici: elementi validi sempre per tutti e danno anche libero sfogo all'immaginazione>>.
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News » LETTERATURA E LIBRI di Pina D'Alatri | Sunday 27 November 2016
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