INDOVINA CON CHI VADO A CENA?
04 July 2018
di Ilaria Cerioli
Prima puntata su “sesso e cibo. Ovvero dimmi come e cosa mangi e ti dirò se darti buca al secondo appuntamento”
Tra le cose che amo di più c’è l’uscire a cena, specie se la meta è un bel ristorante stellato, famoso per i piatti raffinati e le pregiate bottiglie di vino. Naturalmente, la condizione di beatitudine si raggiunge se ci si va in compagnia di un uomo affascinante, che non strabuzzerà gli occhi alla presentazione del conto e anzi stupirà tutti lasciando una sostanziosa mancia. Inutile dire che l’ambientazione possiede un suo fascino, e spesso aiuta a fare scattare un certo interesse anche per l’accompagnatore che tanto gentilmente mette a tua disposizione la carata American Gold. Dopodiché si può iniziare a prendere in esame le altre sue qualità: dalla cura nell’abbigliamento alla brillante conversazione, capace di spaziare dall’analisi della situazione internazionale alle intelligenti riflessioni sull’ultimo romanzo letto. Ammettiamolo: quante volte ci è infatti capitato di pensare a chi ce l’aveva fatto fare, a uscire con quel “Lui” quando a casa abbiamo abbandonato sul letto il libro che tanto ci appassiona? Non avremmo potuto trovare una scusa, anche punk, che permettesse di declinare l’invito avocando la lunghezza fuori controllo del ciclo mestruale o la depressione del povero nostro cagnolino che – proprio questa sera – non può essere lasciato a casa da solo?
Del resto, un po’ di esperienza l’abbiamo fatta e sappiamo che sono molti gli uomini a cui non vale la pena di dispensare la grazia della nostra compagnia. Vogliamo ricordarcelo, magari grazie all’aiuto di un comodo decalogo? Sì? Allora iniziamo…
- Lo sbragone: ovvero, quello che sa tutto di vini, finge di conoscere il proprietario e saluta tutti come se il mondo fosse popolato esclusivamente da suoi amici; quello che raggiunge il suo meglio quando, prima di aspirare lascivamente un’ostrica, ti guarda fisso e agita la punta della lingua sul mollusco. Bleah…Orrendo!
- Il narciso: ovvero colui che ordina insalatina e acqua naturale. Ti dice che è per non rovinare la sua splendida linea (anche se, qualche volta, mi è sorto il dubbio che fosse per evitare un conto troppo salato). Costui ti parla di sé. Sempre di sé. Solo di sé. Ascoltatemi bene: l’anoressico a tavola e a letto, a meno che non vogliate essere oggetto di una botta e via, del tutto canonica e priva di fantasia, lasciatelo pure alle sue macedonie fresche a base di anabolizzanti.
- Il Bolt del cibo: ovvero colui che non mastica, bensì aspira; sì, insomma, il Folletto Vorwerk della tavola. Credetemi, se sesso e cibo sono un connubio inscindibile, allora costui sarà un velociraptor anche sotto le lenzuola. Dunque, lasciatelo pure al Jurassico.
- Colui che gioca con il cibo: ovvero, l’uomo più ansioso del mondo. Osservatelo bene: se gira spesso la testa, guardandosi intorno con aria circospetta, allora è praticamente sicuro che quell’ansia possa essere causata dalla presenza di una moglie non dichiarata alla dogana del vostro cuore.
- Il silos immagazzinatore: ovvero, colui che ordina più cibo rispetto a quello che potrebbe mangiare in dodici vite; al punto che ti viene da chiederti se quella voracità derivi dall’avere ingoiato – alla maniera della Divina – una tenia oppure se tutto quella fretta sia un indicatore della compulsività a cui è abituato. Uno alla “dieci donne per me posson bastare...”, insomma. Il mio consiglio? Scappate via in fretta, per evitare di finire in un’agendina accompagnata da tante stellette a seconda della vostra abilità sotto le coperte.
- Il famolo strano: ovvero, colui che ordina solo piatti stravaganti, sperimentando magari la maionese sul dessert; colui che ama raccontarti di avere provato il serpente in umido durante un viaggio in Amazzonia a bordo di una piroga. In questi casi mi chiedo: perché si è nutrito di vermi e di serpenti? Per quale strana perversione lo ha fatto? A meno che non sia stato inviato dal National Geographic scappate in fretta. Se è vero, il rischio è che vi faccia sperimentare – come minimo – un coito abbarbicati sul cornicione di un grattacielo durante una notte di tempesta.
- Il precisino: ovvero, quello che conta le calorie e vi dona suggerimenti sull’alimentazione. Ma sei forse l’inventore della Weight Watchers?. Levate le tende all’istante se non volete ritrovarvi con le sue manine sui vostri fianchi, intente non a provare un gioco erotico strano bensì a misurarvi la ciccetta come un pinzometro.
- Il criticone: ovvero, colui che si lamenta per tutto, facendo riportare il piatto in cucina anche se è perfetto; quello che trova sempre il vino inadeguato al contesto. Lo ammetto, trattasi della categoria per me maggiormente difficile da sopportare; anche perché mi mette ansia. Per due motivi: il primo perché sicuramente vi annuncerà che sua madre cucina meglio di chiunque altro, il secondo perché tale comportamento rivela il suo essere un eterno insoddisfatto. E come critica il cibo state pure sicure che così criticherà voi, per qualsiasi cosa.
Ho riservato le ultime due categorie a persone di sesso maschili che non sono da buttare; con le quali potrei anche uscire volentieri a cena:
9. Il giovane accompagnatore squattrinato: ovvero colui di cui sapete di dovere aiutare nel pagare il conto, solo però dopo avere riconosciuto la sua buona volontà e la disponibilità a investire una cospicua parte del suo stipendio al solo scopo di farvi sentire principesse. Probabilmente vi ama follemente. Se non avete problemi a vestire i panni da nave scuola…. Potrebbe anche rivelarsi una bella storia.
10. Il tipo sicuro di sé: ovvero colui che non ha bisogno di stupirvi con fuochi d’artificio, in pace con se stesso e capace di farvi ridere; lui avrà una conversazione vivace, apprezzando la buona cucina e, soprattutto, conoscendo il valore inestimabile del guardarvi negli occhi mentre parlate. Ecco…. Se lo trovare… CHIAMATEMI!!!!!!!!
Ps: su www.spocchiosamenteilare.blogspot.it si parla di sesso, sensualità e femminilità
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News » SPOCCHIOSAMENTE ILARE di Ilaria Cerioli | Wednesday 04 July 2018
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