USO DEI TELEFONINI: PROVOCANO IL CANCRO?
07 December 2018
di Vittorio Esperia
L’uso dei cellulari puo’ causare un tumore al cervello?
No, le prove disponibili non sono sufficienti per affermare che vi sia un nesso, in particolare per i cellulari di nuova generazione. Un lieve aumento di rischio è stato segnalato dai risultati di alcuni studi solo per il neurinoma e il glioma
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Le onde a radiofrequenza non sono in grado di indurre mutazioni ma possono provocare il riscaldamento dei tessuti a diretto contatto con le apparecchiature che le emettono, come i cellulari.
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Studi sperimentali in colture cellulari e in animali di laboratorio hanno prodotto risultati discordanti. Quando hanno mostrato un nesso tra esposizione e tumori, le intensità e frequenze a cui sono stati esposti gli animali e le cellule in laboratorio sono difficilmente paragonabili a un utilizzo normale del cellulare.
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Gli studi epidemiologici retrospettivi e prospettici non hanno finora mostrato alcun legame tra l’uso del cellulare e i tumori cerebrali con l'eccezione del 10 per cento dei soggetti che hanno usato il telefono in modo molto intensivo. Anche gli studi epidemiologici, però, hanno mostrato un possibile incremento di rischio per il neurinoma del nervo acustico.
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Alla luce delle conoscenze attuali, i cellulari sono ritenuti dagli esperti e dalle agenzie internazionali come sicuri, con la raccomandazione pero’ di utilizzare gli auricolari e di tenere l'apparecchio quando è inattivo lontano dal corpo.
I telefoni cellulari sono entrati in commercio alla fine degli anni '80 del secolo scorso, ma si sono diffusi in modo esponenziale negli ultimi 20 anni, al punto che è sempre più raro trovare persone che non ne fanno uso. Non solo è aumentato il numero di individui che utilizzano i cellulari (sia adulti, sia bambini) ma anche il tempo che ciascuno passa a contatto con l'apparecchio.
Cosa dicono le autorità?
L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'OMS (IARC) ha classificato le onde a RF tra i "possibili carcinogeni umani" sulla base delle prove ancora limitate di una relazione con i tumori cerebrali (e della mancanza di prove di un legame con altri tipi di tumori). Altre agenzie come le statunitensi Environmental Protection Agency (EPA) e il National Toxicology Program (NTP) hanno scelto di non classificare i cellulari tra i carcinogeni potenziali. Allo stesso modo si sono comportati finora la Food and Drug Administration (FDA) e i Centers for Disease Control di Atlanta (CDC). Il National Cancer Institute statunitense (NCI) e Cancer Research UK (CRUK) ritengono che ulteriori ricerche siano necessarie per valutare complessivamente gli effetti dei cambiamenti tecnologici; in attesa di sviluppi considerano i cellulari sicuri se utilizzati con gli auricolari.
Vi sono tre motivi principali per cui è nata la preoccupazione che i telefoni cellulari possano avere effetti nocivi per la salute:
- sono apparecchi che funzionano utilizzando onde radio (energia a radiofrequenza), un tipo di radiazione non ionizzante (ovvero diversa da quellaemessa dalle radiazioni ionizzanticome i raggi X e gamma di cui è noto l'effetto mutageno sul DNA). I tessuti a contatto con il cellulare possono a loro volta assorbire questa energia;
- vi sono sempre più persone che usano i cellulari, inclusi i bambini molto piccoli;
- il numero di chiamate al cellulare effettuato al giorno e la durata delle chiamate sono aumentati, anche se, parallelamente, è migliorata la tecnologia e i nuovi cellulari emettono energie molto più deboli di quelle dei primi modelli(un aspetto che, come vedremo, è importante per valutare l'eventuale pericolosità di questa tecnologia).
Come funzionano i cellulari?
I telefoni cellulari funzionano ricevendo e inviando segnali ai ripetitori di segnale più vicini. Per questo utilizzano onde a radiofrequenza (RF), una forma di energia elettromagnetica che si situa tra le onde radio a media frequenza e le microonde. Si tratta di una forma diradiazione non ionizzante, quindi incapace di indurre mutazioni cancerogene in maniera diretta (come è invece il caso con i raggi X che si usano per esempio per gli esami diagnostici).
Le onde a radiofrequenza, però, se intense, possono scaldare i tessuti(come accade con le microonde, utilizzate per cucinare). Le onde RF sono generate dall'antenna del cellulare, dove sono più intense, mentre la loro energia decresce man mano che ci si allontana dall'apparecchio. Più l'antenna è vicina alla testa della persona, maggiore è l'esposizione alle onde RF e l'assorbimento di energia da parte dei tessuti: un fenomeno facilmente verificabile utilizzando il cellulare per qualche minuto vicino all'orecchio ma senza appoggiarlo e valutando come i tessuti si scaldano anche in assenza di un contatto diretto.
Alcuni scienziati hanno ipotizzato che le onde a radiofrequenza possano interferire con il metabolismo del glucosio. Sono stati condotti due piccoli studi sul metabolismo cerebrale del glucosio negli utilizzatori di cellulare e i risultati sono stati contradditori: uno di essi ha mostrato un aumentato consumo di glucosio nella parte di cervello più vicina all'antenna, l'altro ha mostrato una riduzione. Gli stessi autori degli studi hanno segnalato la necessità di ulteriori approfondimenti.
Alcuni fattori possono diminuire la quantità di onde RF assorbite dal corpo, per esempio l'uso di auricolari e la vicinanza a un ripetitore nel momento in cui si usa l'apparecchio. La massima emissione di onde RF avviene infatti quando il cellulare cerca la linea (per esempio durante una chiamata effettuata dal treno o dall'auto, in cui il cellulare deve agganciare diversi ripetitori man mano che il mezzo di trasporto si sposta).
La quantità di onde RF assorbite da un'unità di tessuto biologico per unità di tempo è nota col nome di "tasso specifico di assorbimento" o SAR(acronimo di specific absorption rate). I diversi modelli di cellulare hanno anche diversi SAR: il limite massimo autorizzato in Europa è di 2 watt per kg misurati su 10 grammi di tessuto. Il valore di SAR è in genere indicato sull'apparecchio o sul sito del produttore e tra i modelli più recenti non mancano quelli che si collocano a livelli di SAR inferiori a 0,5 watt per kg.
Per saperne di più sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici generati dai ripetitori e da altri strumenti che funzionano in modalità wireless si rimanda all'articolo sui campi elettromagnetici.
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News » TECNICA E TECNOLOGIA | Friday 07 December 2018
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