Questa notte ti penso. Mi torna in mente la tua voce, le parole dette troppo tempo fa. C’è un vento tanto forte e fatico a prendere sonno, a tratti i rumori entrano nella stanza costringendomi ad aprire gli occhi e vedo l’ombra scura dell’angolo schiarito dalla luce d’emergenza, un conta scale per me quando loro chiamano nel dormiveglia, così da scendere le scale in silenzio.
Quel giorno pioveva, pioveva tutta l’acqua del mondo nel grigio cielo di marzo lasciando a metà un mese, una vita, un migliaio di progetti. Tutto si chiuse dentro una lamiera fredda sigillata in alto. Restano i maglioni, tante domande, le foto a colori di quando tutto era semplice bastandosi in due.
Chissà se ti ricordi com’eravamo, se questo mondo ti sarebbe piaciuto ancora, se le ore fossero state larghe, se se se. Adesso che sei luce tieni il filo dei suoi passi, cerca di vedere dove cambia la sua espressione mentre i giorni sgranano velocemente, controlla dove guarda quando non ritorna in fretta, tienile una mano sulla spalla quando scappa, fermala ogni tanto perché la corsa non l’affatichi troppo e, soprattutto, quello che io non so dirle con la voce tu mettiglielo nel cuore.
Francesco Rinaldelli, Recanati (MC) 1985 - Civitanova Marche (MC) 16 Marzo 2008
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