di Gaia Dallera Ferrario
Quella presso la Fondazione Prada, “The Porcelain Room – Chinese Export Porcelain “ è una mostra curata da Jorge Welsh e Luísa Vinhais che esplora il contesto storico, la finalità e l’impatto delle porcellane cinesi da esportazione.
Alla Fondazione esempi di porcellane realizzate tra il XVI e il XIX secolo per diversi mercati, gruppi sociali e religiosi. Il progetto dimostra l’efficienza dei produttori cinesi nell’intercettare le domande e le sensibilità di ogni singolo segmento di mercato. Nonostante le ceramiche cinesi siano conosciute al di fuori della Cina già durante la dinastia Tang (618-907) la loro esportazione è aumentata considerevolmente solo dopo l’apertura delle rotte marittime verso est da parte dei portoghesi nel 1513.
“First orders” è un termine abitualmente attribuito alle prime commissioni di porcellane cinesi da parte dei portoghesi dopo il loro arrivo in Cina. All’inizio del XVI secolo, i portoghesi detengono il primato nel commercio della porcellana tra la Cina e l’Europa e per primi commissionano porcellane decorate con motivi occidentali. Gli esemplari attualmente esistenti di “First orders” sono molto rari, soltanto 150 oggetti sono sopravvissuti fino ai nostri giorni. Oltre 45 esempi sono stati selezionati per questa mostra, in prestito dalle principali collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, e rappresentano l’intera gamma di prime commissioni europee in termini di tipologia, iconografia e periodo di realizzazione.
L'ultima sezione della mostra rende invece omaggio alla tradizione delle sale di porcellana, le magnifiche installazioni create nei palazzi e nelle case aristocratiche europee nel XVII secolo e nel XVIII secolo composte da porcellane cinesi e specchi, pannelli smaltati e decorazioni in legno intarsiato d’oro. Stanze straordinarie furono create in tutta Europa, e in particolare in Portogallo, Spagna, Paesi Bassi, Inghilterra, Francia, Germania e Danimarca. Alcuni degli esempi più rappresentativi sono stati conservati fino a oggi, come il soffitto del Santos Palace di Lisbona, realizzato tra il 1667 e il 1687, e la sala di porcellana del Castello di Charlottenburg di Berlino, costruita tra il 1695 e il 1705. Queste stanze ed elementi architettonici sono accomunati dall’uso della porcellana che viene trasferita in un’altra dimensione diversa dalla sua funzione originale. Ogni dettaglio contribuisce a creare un ambiente speciale, colorato, esotico, ibrido e indimenticabile, dove i visitatori sono trasportati verso culture e terre lontane.
“The Porcelain Room”, che si svolge al 4° piano della Torre, raccoglie oltre 1.700 porcellane cinesi da esportazione, tra cui il maggior numero mai esposto finora di porcellane della dinastia Ming realizzate tra l’inizio del XVI secolo e la metà del XVII secolo. La mostra si inserisce in un ampio raggio di ricerche che la fondazione ha intrapreso, estendendo la propria attività a una pluralità di linguaggi espressivi che superano i confini dell’arte contemporanea. La scelta di allestire “The Porcelain Room” in uno degli spazi della Torre, che ospita una selezione di opere della Collezione Prada, innesca un dialogo tra antico e contemporaneo e un confronto tra raccolte di oggetti e installazioni provenienti da universi culturali differenti.
Gaia Dallera Ferrario | www.gaiafe.com
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