DUE GOCCE DI CHANEL

16 March 2019

di Raffaella Bonora Iannece

Cosa c'è di più bello che inspirare e ...sentire un odore piacevole? L'olfatto è il più sottovalutato dei cinque sensi, si parla spesso di come un pezzo di cioccolato abbia il potere di farci star bene, di come è piacevole ascoltare musica, di quanto ci migliori l'umore il semplice guardare qualcosa di bello o accarezzare un gattino... e i profumi? Quanto sono importanti gli odori nella nostra vita? Più di quanto si pensi. L'olfatto è, infatti, il più antico dei nostri sensi e anche il più potente, attraverso l'olfatto noi riusciamo a rivivere ricordi che credevamo di aver perduto per sempre, l'olfatto riesce a donarci emozioni molto più forti di quanto crediamo, è il grande enigma del nostro corpo e forse per questo siamo portati a sottovalutarlo. Il naso funziona in maniera potremmo dire originale rispetto agli altri organi di senso, si pensi che noi classifichiamo  automaticamente gli odori in buoni e cattivi ma non accade la stessa cosa con i colori, ad esempio, l'occhio non divide i colori in buoni e cattivi... il naso invece si. L'olfatto è un senso sottile che ci guida nella vita di tutti i giorni, se sentiamo puzza di bruciato o un sentore di gas ecco che scattiamo in allarme, se invece ci arriva un delizioso odore di pane appena sfornato parte l'acquolina. Non ce ne rendiamo conto ma questo quinto senso guida le nostre giornate, dal risveglio al sentore di cornetti caldi, al sonno all'odor di lenzuola appena lavate. Ma allora, se l'olfatto è così importante, che ruolo giocano i profumi nella nostra vita? Proprio perchè è il senso più arcano, anche il profumo ha radici lontane, ci accompagna da circa sette millenni! Il  termine “profumo” viene dal latino – per fumum – che significa letteralmente “attraverso il fumo” dal momento che i primi profumi consistevano in aromi bruciati, come l’incenso, in offerta agli dei e agli antenati. L'arte di miscelare aromi diversi nasce in Oriente ma presto giunge sulle coste greche e romane anche se maestri indiscussi furono gli egizi con il loro Kyphi vecchio di 5000 anni. I primi profumi non erano semplici rituali di bellezza ma, come spesso accadeva in epoche antiche, avevano un compito preciso, quello di proteggere la pelle dai raggi solari. Lontani dai vaporizzatori odierni, si trattava di oli ai quali venivano aggiunti aromi vegetali, i più pregiati erano la mirra e l'incenso, così preziosi che spesso ricorrono in riti religiosi, pensiamo ai Re Magi che li portano in dono, insieme all'oro, al Bambin Gesù, per sottolineare quanto valessero le due essenze. I profumi accompagnarono tutta l'età antica, venivano usati durante i cortei funebri, nei riti di mummificazione, per ingraziarsi gli dei, per riti propiziatori. Ovviamente avevano un costo elevato anche a causa della difficoltà di produzione e soltanto le famiglie più facoltose potevano permettersi un tale lusso. Purtroppo come tutte le cose belle e sfarzose, anche il profumo fu vietato durante il Medioevo. Nonostante addirittura il Cristo avesse ricevuto queste fragranze in omaggio nella sua grotta, per i cattolici bigotti dell'epoca oscura, il profumo era un inutile orpello, specchio di vanità e, per questo, messo alla gogna. Con la fine del Medioevo finalmente i popoli riscoprirono la luce, l'acqua, il sapone e i profumi tornano in auge. Centro della nuova produzione Firenze! Sono prodotti a base alcolica che la buona Caterina de'Medici esporta in Francia (insomma, anche questa volta l'Italia c'era arrivata prima dei suoi cugini). Fino al XVIII secolo Firenze e Venezia detengono il primato nella nuova arte profumiera. Viene inventata l'acqua di colonia, al sud spopola l'olio essenziale di bergamotto e tutte le fragranze agrumate tipiche della costiera. È a cavallo fra '600 e '700 che inizia una produzione più "economica", insomma anche i meno benestanti hanno voglia, hanno bisogno, di addolcire la vita con due gocce di profumo. Da allora l'ascesa del profumo è stata inarrestabile. Con l'aumentare dei viaggi i profumieri hanno iniziato a giocare con un numero infinito di fragranze e combinazioni, per non parlare delle tecniche di estrazione che, grazie alla tecnologia del XX e del XXI secolo, ha permesso di realizzare bouquet inimmaginabili per i nostri antenati. Oggi il profumo è un biglietto da visita, è uno status symbol, un momento di estasi tutto per noi. Esistono profumi che hanno fatto storia e che sono diventati dei must have. Un esempio? Le gocce di Chanel n.5 con le quali dormiva la splendida Marilyn. Molti di questi profumi vintage sono diventati icone del loro tempo e, ancora oggi, conservano il loro fascino, un'aura di mistero legata anche alle sensazioni che evocano in noi quando, all'improvviso, determinate fragranze vengono captate dal nostro naso. Del resto, vi siete mai chiesti perchè si fanno follie per un profumo? Perchè ci teniamo tanto, oggi quanto ieri, a cospargerci di essenze floreali, ad usare bagnoschiuma e creme corpo profumate? Perchè quella bottiglia dalle linee sinuose non contiene una semplice mistura di alcol e aromi ma qualcosa di molto più prezioso, ricordi, sogni, speranze, batticuori... insomma gioia liquida. E chi di noi non è disposto a spendere  qualche soldino, per un po' di felicità a portata di mano? 

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