MOSTRA A BOLOGNA PER I 50 ANNI DELLE STURMTRUPPEN
20 January 2019
Le Sturmtruppen compiono 50 anni e Bologna le festeggia con una mostra
di Giovanni Curatola
Modena, notte fra il 2 e il 3 ottobre 1968. Sulla tovaglia di carta dell’osteria dov’era solito tirar tardi coi pochi, fidati amici di sempre, il 27enne Franco Bonvicini, in arte Bonvi, disegna per caso una vignetta ironica con 2 soldati tedeschi in guerra. Ancora non può saperlo, ma a quella striscia ne seguiranno altre 5.864 e i suoi soldatini tedeschi, chiamati “Sturm-truppen” (truppe d’assalto, proprio come quelle vere della II guerra mondiale) gli daranno un successo superiore a quello di Nick Carter, Alan Ford, Cattivik, Marzolino Tarantola e di tutti gli altri personaggi di fumetti di sua creazione messi insieme.
Comun denominatore di tutte le strisce di Sturmtruppen, la parodia e la messa alla berlina di ogni aspetto della vita militare in generale e del soldato tedesco in particolare, qui rappresentato in versione sempre ottusa quanto imbranata e sorretta da parole con la desinenza teutonica “n”che ne accentua la goffaggine e, in certi casi, dal furbo, spaccone e opportunista “fiero alleato” italiano Galeazzo Musolesi (parodia è facile immaginare di chi…).
Situazioni e dialoghi di un’ironia travolgente, che già nel 1969 valicheranno i confini nazionali (dove già si erano imposti nei quotidiani “Paese sera” prima e “L’Ora di Palermo poi) per essere ben accolti anche in Germania ed approdare perfino in Unione Sovietica (primo fumetto estero lì importato). Il tutto a riprova di come la satira e la musica, se ben fatte, non hanno né colore politico né appartenenza ideologica, ma diventano presto patrimonio di tutti.
Ristampati in svariate collane o inserite in raccolte di vari fumetti (una delle prime italiana è “Eureka” ed “Eureka Pocket” a metà anni ’70), approdate in tv col programma “Supergulp” (1981), che chi scrive ricorda bene, e perfino al cinema con due pellicole negli anni ’80, le Sturmtruppen registreranno il tragico e improvviso decesso del loro papà la sera del 9 dicembre 1995. Bonvi sta recandosi da Red Ronnie per registrare una puntata del programma tv “Roxy Bar”, a Bologna. Giunto in prossimità, si ferma ad un bar per chiedere l’esatta ubicazione degli studi televisivi. Nel riuscire, è investito da un automobilista ubriaco che spezza in un attimo la vita di uno dei più grandi fumettisti di tutti i tempi, gettando nello sconforto oltre che i suoi familiari e amici, anche le migliaia di aficionados in patria e all'estero che, come me, avevano eletto l’ironia delle sue strisce a irrinunciabili compagne di viaggio (come i diari scolastici che hanno tenuto quotidiana compagnia al sottoscritto dalle scuole medie alla maturità).
Da dicembre dell’anno scorso, parallelamente alla ripubblicazione tutta a colori (benché le strisce dei primi anni fossero in bianco e nero) delle strisce di Bonvi, con uscita settimanale attualmente in edicola, Bologna ha voluto festeggiare i 50 anni delle Sturmtruppen tributando il giusto omaggio al loro artista (metà anarchico e metà comunista, del cui partito un bel giorno stracciò polemicamente la tessera), con una mostra ospitata presso palazzo Fava, e aperta fino al 7 aprile 2019.
Strisce, pannelli, cimeli, curiosità (in tutto 200 opere) e immancabile merchandising, per celebrare quel fumetto militare ma antimilitarista che Vasco Rossi (insieme a Francesco Guccini, grande amico del compianto Bonvi) ha definito l’opera più rock del più grande rock-star del fumetto. Una capatina a questa mostra è doverosa: lo impongono, agli amanti del genere, coscienza e riconoscenza. Non è certo un obbligo al pari di quelli con cui il sergenten e gli alti uffizialen vessano striscia dopo striscia i poveri Franz e Otto di turno. È semmai, più ke altren, un obbligo moralen….
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News » ESPOSIZIONI E MOSTRE di Miriam Bergonzini | Sunday 20 January 2019
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