<<Da ora in poi è un treno - spiega la scrittrice - fermo alla stazione con il motore acceso. Ha un design moderno, la carrozzeria colorata su cui facendo attenzione tra mille colori scopri dei fiori e dentro ogni pistillo una vita che si risveglia. Siamo in partenza e vorrei che tu venissi con me. Sì è vero, hai ragione. Questo mondo è ignobile, ti ha tradito, le persone ti tradiscono e tu non ce la fai. Avresti solo voglia di chiudere gli occhi e scomparire per un poco. Magari per sempre. Magari lo hai anche pensato. Di sparire, dico. Però se stai leggendo è perché una parte di te non si dà per vinta e continua a cercare. Cerca un motivo per crederci. A questa vita. Che sia la tua. Per davvero. Perché nella vita devi crederci, e addrizzare la schiena che se l’affronti con il collo insaccato nelle spalle quella ti sbeffeggia. E anche la voce conta, non avere il tono di un arrogante, ma non supplicare ogni volta che chiedi qualcosa.Mi è successo. Mi succede ogni giorno di dovermi ricordare di drizzare le spalle.Il mal di mondo tende a farti chiudere. Ma ho scoperto l’antidoto. Se parlo con gli altri, se invece di isolarmi nella mia caverna faccio lo sforzo di condividere, tutto diventa più leggero>>.
Condividere è il segreto di Catia Proietti: <<Leopardi la chiama la “social catena”, tradotto ai nostri giorni significa “solidarietà”. Lui ci descrive questa colorata e profumata ginestra, nata ai piedi di un monte devastatore, il Vesuvio. Eppure questo fiore apparentemente delicato ha una grande forza e gode di quell’attimo unico, che aspira all’infinito, ma che ha una fine, che è la vita. Ci ricorda che la sofferenza è insita nella nostra condizione di umani e che la Natura non è una madre benevola. Il leopardi della ginestra, progressivo, cerca la soluzione: non possiamo smettere di soffrire, ma almeno e vitiamo di farci male l’uno con l’altro. Messaggio laico e di grande speranza. Significa che hai solo un modo per decidere di essere felice oggi: accettare la verità della Natura umana, che include la sofferenza e la morte, e capire che tutti vivono questa condizione. A questo punto bisogna prendersi per mano e salire insieme sul treno. Adriano Celentano lo chiamava “il treno dei desideri”, ma quella ricerca lo proiettava verso un oggetto irraggiungibile. Il nostro treno, invece, io lo chiamo DA ORA IN POI. E’ l’attimo della consapevolezza, il momento in cui tutto di colpo cambia. Non dipende da nessun altro se non da te. Se sei in grado di cogliere quell’attimo puoi fare dei viaggi incredibili e scoprire che questa è davvero l’unica vita che volevi vivere>>.
Ecco il booktrailer realizzato dai ragazzi di San Basilio nel quartiere:
Il libro è stato pubblicato dalla casa editrice Il ciliegio con ilpatrocinio del CISCOD, COMITATO ITALIANO SPORT CONTRO LE DROGHE, ASSOCIAZIONE BENEMERITA DEL CONI.