Met Gala 2026 è "Costume Art"

18 November 2025

Il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York ha svelato ieri il tema del Met Gala 2026: “Costume Art”. Un titolo che non solo introduce la nuova edizione di uno degli eventi più attesi dell’anno, ma che rafforza anche il legame – sempre più stretto – tra moda e arti visive. L’abito non viene più pensato come un semplice oggetto da esporre, ma come una presenza viva, un’estensione del corpo e un mezzo espressivo al pari di una tela o di una scultura.

Secondo le prime anticipazioni, l’edizione 2026 indagherà il corpo come fulcro della creazione artistica, invitando designer e ospiti a esplorarlo attraverso interpretazioni scultoree e rimandi a dipinti ed opere d’arte. Tra omaggi a maestri del passato e incursioni nella contemporaneità, il Met Gala del prossimo anno promette un red carpet che già si annuncia come uno dei più suggestivi di sempre.

Da evento benefico a fenomeno internazionale

Il Met Gala, nato nel 1948 come semplice evento di beneficenza per sostenere il Costume Institute, è oggi considerato la serata più attesa del mondo della moda. Da gala elegante ma relativamente contenuto, si è trasformato – col tempo e grazie all’impronta editoriale di figure come Diana Vreeland prima e Anna Wintour poi – in un appuntamento internazionale che unisce ogni anno attori, cantanti, modelli, designer e artisti da tutto il mondo.

Il gala non è soltanto un red carpet, ma l’inaugurazione ufficiale della mostra principale del Costume Institute, perciò ogni edizione ruota attorno a un tema specifico che ciascuno stilista interpreta in modo diverso per creare gli abiti delle celebrità partecipanti. In concomitanza con l’apertura della mostra, il museo inaugurerà anche le Gallerie Condé M. Nast, situate accanto alla Great Hall del Met, finalmente accessibili al pubblico.

I temi delle edizioni precedenti

La storia recente del Met Gala è segnata da temi che hanno esplorato i confini della moda attraverso prospettive creative e culturali. Nel 2023 “Karl Lagerfeld: A Line of Beauty” celebrava la carriera dello stilista tedesco, portando sul red carpet riletture del suo immaginario, come linee severe, riferimenti a Chanel, Chloé e Fendi e dettagli in bianco e nero. Nel 2024 c’è stata una virata verso il fantastico con “Sleeping Beauties: Reawakening Fashion”, una riflessione sul tempo, sulla fragilità dei capi d’archivio e sul modo in cui la moda può essere “risvegliata” attraverso nuovi linguaggi e immaginazione. Il 2025 ha poi segnato una svolta culturale importante con “Superfine: Tailoring Black Style”, un tema dedicato all’eleganza, alla creatività e al contributo della cultura nera nella storia della sartoria.

In questo percorso, il nuovo tema “Costume Art” si inserisce come un’evoluzione naturale: dopo aver esplorato figure iconiche, narrazioni storiche e prospettive culturali, il Met Gala torna a interrogarsi sulla natura stessa dell’abito, non più simbolo o omaggio, ma vera e propria opera d’arte. È un punto di arrivo – e allo stesso tempo un punto di ripartenza – che promette di elevare il dialogo tra moda e museo come mai prima d’ora.

di Alessia Folli

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News » MEMORIE DI MODA - Sede: Nazionale | Tuesday 18 November 2025