Stefano Sciacca, “Mephisto Walzer” psicologico

13 June 2025

Mephisto Walzer, il nuovo romanzo di Stefano Sciacca è un noir sinfonico tra musica, fotografia e ricerca interiore.


È disponibile in libreria e online Mephisto Walzer (Mimesis Edizioni, 2025), il nuovo romanzo dello scrittore torinese Stefano Sciacca, già autore di Prima e dopo il noir; Sir William Shakespeare, buffone e profeta; L’ombra del passato; La sola ricchezza che conti.

Pagina dopo pagina l’autore ci propone un noir psicologico, malinconico e romantico, che prende avvio da un omicidio di strada e si trasforma in una intrigante indagine esistenziale.

Protagonista della storia è un pianista e compositore tormentato, figura tragica e visionaria che incarna la lotta dell’artista moderno contro la mediocrità, il tempo e la morte. Intorno a lui ruotano personaggi altrettanto complessi: un uomo che si è fatto da solo, ma non basta a se stesso, una donna bellissima ostile alla propria immagine, un giornalista incapace di leggersi dentro, un commissario in guerra con la società che serve, un avvocato senza più illusioni e molti altri. Le loro vite si intrecciano in un dramma corale dove ogni gesto, ogni parola, ogni fotografia diventano un frammento di verità e un riflesso dell’anima.

Non soltanto una vicenda investigativa, ma una “sinfonia letteraria in tre movimenti e altrettanti colori”, come scrive nella prefazione il direttore d’orchestra Guido Maria Guida, già pupillo di Giuseppe Sinopoli: «Leggendo Mephisto Walzer" si sperimenta la sensazione di addentrarsi in un labirinto di sentimenti ed emozioni, di percezioni, allucinazioni, speranze e delusioni, tra sogni, incubi, fantasticherie, in un inevitabile processo di identificazione con ciascuno dei personaggi che lo abitano. Sensibilità è la parola giusta per descrivere la costante che permea il romanzo, la compassione nel senso più alto del termine: l’autore, con affetto e tenerezza, entra nell’esistenza dei propri personaggi e li rende vivi e reali, tutti soggetti a un comune destino di dolore e di incertezza, disillusione e disincanto, sebbene in alcuni passaggi, pieni del senso del magico e del misterioso, affiori la suggestione di una speranza affidata all’immenso potere dell’immaginazione».

Nel titolo un tributo ai Mephisto Walzer di Franz Liszt ispirati al Faust di Lenau aleggia la figura del diavolo, metafora della Modernità e del suo paradossale oscurantismo. Oltre ai riferimenti alla musica classica, ai richiami all’arte espressionista e alla psicanalisi freudiana, la fotografia, in particolare, assume un ruolo chiave: strumento poetico e simbolico, mezzo di memoria e manipolazione, immagine del dramma tra apparenza e intimità che condanna ogni individuo alla propria solitudine. Con Mephisto Walzer, Stefano Sciacca firma un’opera matura e originale, capace di coniugare trama e pensiero, bellezza e angoscia, dando voce a una generazione inquieta in cerca di senso, di armonia, di verità.

di Roberto Dall'Acqua

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